Rivista Orizzonti del Diritto CommercialeISSN 2282-667X
G. Giappichelli Editore

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Note di lettura: Impresa e commercialità attraverso il “lato oscuro” dell´unificazione dei codici, di Nicola Rondinone (di Mario Libertini)


1. Nicola Rondinone, che ha già pubblicato, nel 2003, una apprezzata “Storia inedita della codificazione civile”, ritorna sul terreno storiografico con un approfondimento, che potrebbe dirsi “definitivo”, avente ad oggetto la formazione del libro V del c.c. e, in particolare, la codificazione delle norme di diritto commerciale e il ruolo assunto, in questo ambito, dalla nozione di “impresa”.

segue

L’opera[1] si caratterizza per un eccezionale scrupolo filologico. L’enorme mole di dati raccolti da R. si è tradotta in un’esposizione molto ordinata, che consente al lettore di seguire in dettaglio il processo formativo delle norme e di costruire una propria opinione sulle vicende narrate. Anche se a costo di qualche pesantezza nella lettura, il libro presenta una messe di informazioni, rigorosamente organizzate, dalle quali il lettore interessato è indotto a trarre spunti per sue ulteriori riflessioni.

Ciò è possibile perché R. ha seguito una tecnica espositiva rigorosamente cronologica, che in relazione ad alcuni momenti cruciali della vicenda assume le caratteristiche di una vera e propria cronaca quotidiana. In questo dipanarsi degli eventi, l’a. intreccia felicemente i profili ufficiali dell’iter legislativo, fatti di commissioni, incarichi, relazioni e testi provvisori, con il rilievo attribuito a detta vicenda nei commenti giornalistici del tempo e, soprattutto, con la discussione che sui temi di politica legislativa, relativi alla vicenda stessa, si svolgeva contestualmente nella dottrina giuridica.

In questo modo, osservazioni e formule non nuove (come, per esempio, quelle relative a difese e critiche dell’autonomia del diritto commerciale) acquistano una concretezza storica ben maggiore di quella che può essere loro attribuita nelle discussioni dottrinali ordinarie.

Il principale pregio del libro sta proprio nella vivezza della narrazione, su cui si può dare solo generica testimonianza in una breve recensione. Essa consente di apprezzare i ruoli svolti dalle varie personalità coinvolte nella codificazione, con l’alternarsi di successi e sconfitte personali e, in qualche caso, con mutamenti d’opinione aventi spiegazione tattica.

2. L’accento posto sul rigore filologico della trattazione di R. non deve affatto far pensare che il libro sia soltanto una raccolta accurata di dati. Al contrario, i dati servono all’a. da trama per una forte costruzione interpretativa.

Un primo elemento di riflessione, sottolineato dall’a., riguarda l’efficienza del processo legislativo di allora. È significativo osservare come il lavoro si svolgesse intensamente, anche durante le festività natalizie del 1940 e del 1941; ma il dato più importante è costituito dal fatto che la codificazione coinvolse una partecipazione ampia e qualificata di tutta l’accademia e di tutte le rappresentanze di categoria, con un sostanziale rispetto – pur con gli inevitabili contrasti di valutazioni politiche – delle procedure istituzionali. Ciò porta R. a manifestare [continua..]