Rivista Orizzonti del Diritto CommercialeISSN 2282-667X
G. Giappichelli Editore

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Il diritto commerciale: confini e “confinanti” (di Renzo Costi)


Il mio intervento si risolve in due sole osservazioni: la prima sui confini del diritto commerciale, la seconda sui “confinanti” del diritto commerciale, almeno nel vigente ordinamento accademico.

Sui confini. A me pare che il perno, al quale si collegano tutte le materie tradizionalmente, e comunque ragionevolmente, ricomprese nel diritto commerciale, sia l’impresa. È sull’impresa, nelle sue forme organizzative, nel suo finanziamento, nelle sue articolazioni settoriali, nei suoi rapporti con i terzi, nella sua crisi, che fanno perno, oltre, naturalmente, alle norme del suo statuto, la disciplina delle società, l’ordinamento bancario e quello dei mercati finanziari, il diritto fallimentare e quello dei contratti utilizzati per lo svolgimento dell’attività imprenditoriale.

Ed è partendo dalla disciplina dell’impresa, nei diversi contenuti che la stessa assume nei diritti sezionali appena ricordati, che si può costruire un diritto commerciale generale, che individui i principi giuridici generali, comuni alle diverse articolazioni nelle quali la disciplina dell’impresa si realizza, ossia con una tecnica di individuazione dei principi generali del diritto commerciale diversa da quella che recentemente ha proposto Nicola Lipari quando scrive (Un problema di confini? A proposito di due recenti libri), in un saggio destinato alla Rivista di diritto e procedura civile 2022 (letto per la cortesia della Direzione), che: «si deve ammettere che il principio non va ricavato, come un tempo si riteneva, attraverso un procedimento di astrazione dal sistema delle norme dettate, ma semmai dal modo concreto in cui un criterio di valore è accolto e condiviso all’interno di una comunità individuata come uniforme e volta al perseguimento di fini comuni».

La necessità di individuare dei principi generali del diritto dell’impresa consente di affermare, con sicurezza, il ruolo formativo del diritto commerciale, senza forse la necessità di una formalizzazione burocratica di tale ruolo.

In sintesi, i confini del diritto commerciale coincidono con i confini del diritto dell’impresa o delle imprese.

Se dovessimo rinunciare alla denominazione “diritto commerciale”, nella quale siamo cresciuti, e questa immensa e importantissima realtà giuridica dovesse essere individuata con un nuovo nome, opterei per la denominazione “diritto dell’impresa” o “delle imprese”, puramente e semplicemente e non, come pure si è proposto, “diritto dell’impresa e [continua..]