Rivista Orizzonti del Diritto CommercialeISSN 2282-667X
G. Giappichelli Editore

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Il c.d. Company Law Package e la direttiva in materia di ristrutturazione e insolvenza (di Corrado Malberti, Professore associato di diritto commerciale nell’Università di Trento)


Nelle prossime pagine pubblichiamo il testo di tre direttive elaborate nel corso degli ultimi mesi dalle istituzioni dell’Unione europea. L’obiettivo è quello di segnalare tali materiali all’attenzione dei nostri lettori e l’auspicio è quello di stimolare il dibattito scientifico – anche attraverso le pagine della Rivista ODC – sui diversi ed importanti temi toccati dalle direttive in questione.

Più precisamente il lettore troverà:

a) la direttiva (UE) 2019/1023 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, l’esdebita­zione e le interdizioni, e le misure volte ad aumentare l’efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione, e che modifica la direttiva (UE) 2017/1132 (direttiva sulla ristrutturazione e sull’insolvenza);

b) la direttiva (UE) 2019/1151del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, recante modifica della direttiva (UE) 2017/1132 per quanto concerne l’uso di strumenti e processi digitali nel diritto societario; e

c) la direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva (UE) 2017/1132 per quanto riguarda le trasformazioni, le fusioni e le scissioni transfrontaliere.

La prima di queste direttive merita attenzione perché si tratta del primo tentativodell’Unione europea di armonizzare le procedure di ristrutturazione esistenti nei diversi Stati membri.Attualmente queste procedure presentano differenze non trascurabili e sarà quindi interessante valutare, da un lato, in che misura l’obiettivo di armonizzazione possa dirsi effettivamente raggiunto e, dall’altro, quali modelli nazionali abbiano maggiormente influenzato il legislatore europeo.

La direttiva sull’uso di strumenti e processi digitali nel diritto societario, invece, introduce per la prima volta a carico degli Stati membri l’obbligo di prevedere la possibilità di costituire società di capitali interamente online e, inoltre, potenzia l’interconnessione e lo scambio di informazioni tra i registri delle imprese, mettendoli in comunicazione tra loro in modo più diretto. Più in generale le scelte operate nella direttiva offrono l’occasione agli studiosi di riesaminare il ruolo della pubblicità commerciale, il valore giuridico attribuito alle informazioni pubblicate nei registri delle imprese e le tecniche per assicurare la correttezza delle informazioni oggetto di pubblicità.

Infine, la direttiva sulla mobilità transfrontaliera offre interessanti spunti di riflessione sulla stessa natura delle operazioni di fusione, scissione e trasformazione transfrontaliera [1], sulle procedure con cui queste operazioni sono realizzate nei diversi Stati membri, sugli strumenti di tutela degli interessi in gioco e, più in generale, sugli obiettivi che si intendono raggiungere con l’ado­zio­ne di regole armonizzate sulla mobilità transfrontaliera delle società.

Occorre chiarire che queste tre [continua..]